Il tradizionale gruppo movimento della bicicletta comprendente, secondo una struttura ed una terminologia ben note, il perno centrale che supporta l’asse girevole della corona, le pedivelle ed i pedali, presto non verranno più usati. Questi particolari meccanici, non sono stati nel corso degli anni oggetto di nessuna sostanziale innovazione. Infatti hanno alcuni inconvenienti strutturali di non trascurabile entità. Prima di tutto la lunghezza delle pedivelle deve essere necessariamente limitata ad un valore tale da permettere al ciclista di compiere un azione efficace dal punto di vista bio-meccanico. Tale lunghezza deve in ogni caso evitare interferenze con il terreno e il movimento rotatorio trasmissibile all’asse centrale, risulta direttamente proporzionale alla lunghezza della pedivella. Inoltre l’azionamento della bicicletta costringe il ciclista a compiere ampi movimenti di estensione delle gambe. Uno dei tanti scopi della presente invenzione, è quello di fornire una bicicletta che consenta il montaggio di pedivelle più lunghe di quanto consentito dai tradizionali gruppi di movimento, al fine di incrementare, a parità di forza applicata, la potenza trasmessa alla ruota. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un movimento di estensione delle gambe di entità molto contenute rispetto a quello necessario nelle biciclette di tipo tradizionale, dando quindi la possibilità anche a quelle persone che hanno difficoltà di movimento degli arti inferiori, di poter pedalare con maggiore facilità. Tali scopi vengono raggiunti con la bicicletta sopra raffigurata, costruita in base al progetto brevettato, che comprende un telaio portante, un gruppo movimento centrale, a sua volta comprendente un asse centrale girevole rispetto al telaio, connesso alle estremità con le rispettive pedivelle, il tutto collegato alla corona. Le pedivelle sono connesse all’asse centrale con dei meccanismi simili alla ruota libera o rocchetto della ruota posteriore, permettendo quindi spostamenti angolari e non rotatori delle stesse tra una posizione di partenza e di fine corsa, consentendo così l’avanzamento della bicicletta applicando minore forza alle pedivelle. Chi volesse contattare l’inventore il Sig. Baglioni Emanuele per avere maggiori informazioni, può farlo attraverso i nostri recapiti telefonici indicati a fine pagina oppure utilizzando l’apposito
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