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Pittori

Claudia da Triana

Claudia Bindi, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Claudia da Triana, nasce nel paesino di Triana nel giugno del 1962. Autodidatta si evidenzi fin dai primi anni nelle attività artistiche e sportive. Da bambina studia pianoforte, successivamente si iscrive all’Istituto magistrale ricalcando le “orme” di sua madre e sua nonna, entrambe insegnanti. A Firenze frequenta maestri e studi d’arte posando anche come modella. Claudia Bindi, colpisce per una particolarità: quella di aver fatto di una minuscola frazione di Roccalbegna, posta su uno sperone di roccia vulcanica, sovrastata dall’antico castello, all’ombra delle cui mura è nata, la cornice e il fulcro della sua movimentata esistenza. Una donna, molte vite. Tante quante sono le sue passioni, i suoi interessi, le sue attitudini. Dedica tempo ed energie alla salvaguardia dell’ambiente, compiendo coraggiosi tentativi di valorizzazione, purtroppo non riusciti, di Triana e del suo castello, dove alla fine degli anni ottanta aveva predisposto un piano per istituire una scuola di equitazione. Il progetto non andò in porto, ma resta una bella testimonianza nell’opera che il maestro Ado Pericci dipinse per raffigurare l’artista immersa nei suoi elementi vitali e che il critico d’arte Paola Giorgi di Firenze così descrisse: “… un grande quadro con tutti i protagonisti di questa storia: sullo sfondo il castello, alto sulla sua rupe, ai piedi il prato (la campagna circostante) e, davanti, sotto un arco di pietre conce, la bella amazzone con alla briglia un magnifico destriero…”. La bionda protagonista della tela di Ado Pericci” è proprio lei, Claudia. Alla sua attività equestre e ad altre discipline sportive alterna quelle artistiche, accostando alla pittura e alla scultura anche la poesia, per la quale è più volte premiata. Pubblica una monografia dal titolo “Il ritardo dell’anticipazione - Eudemonismo” stampato dalla casa editrice “Il Messaggio”, da cui sono tratti i versi più avanti citati. Predominante la sua attività di pittrice e numerose le mostre, sia personali che collettive, organizzate sia nell’ambito della provincia che in altre parti d’Italia, alle quali ha preso parte. Ricordiamo la sua partecipazione alla “Primavera Maremmana”, la rassegna artistica allestita annualmente a Grosseto, dove vengono esposte le opere delle più significative personalità della pittura locale; le collettive a Bracciano, Arcidosso, Roma, Sanremo, Salsomaggiore Terme e Grosseto; le personali a Castel del Piano, Roccalbegna, Firenze e Ferrara. Molte le opere esposte permanentemente. Più volte premiata ha ottenuto, e non poteva essere che così, numerose e ottime recensioni su riviste specializzate, da “Arteoggi” (Cervia), a “Segni d’Arte” (Firenze), da “L’Elite”, Selezione Arte Italiana (Varese) a “Art Leader” (Ancona). Il suo nome è inoltre inserito nel “Dizionario Enciclopedico Italiano” e nel “Dizionario Biografico degli Autori Italiani Contemporanei”. I suoi lavori comprendono paesaggi, nudi, nature morte e poi cavalli, la grande passione di Claudia, a partire da Odino II, il suo amato maremmano. Fondamentale, per la sua formazione umana e professionale, l’incontro con il pittore e scultore follonichese Ado Pericci, suo maestro d’arte e amico, che di lei scrive: “… il suo eclettismo spazia in molti campi, dalla pittura alla poesia, dalla scultura all’equitazione, dalla musica classica alla letteratura… tiene contatti epistolari con grandi personalità della cultura, dell’arte e degli affari. Claudia, nella quiete… della Triana trova creatività per la sua tavolozza, ricca di colore, ombre dei suoi soggetti e figure. Quest’ultime lei le dipinge nude, perché in arte l’emozione viene comunicata dalla forma…”. Altri lusinghieri commenti le vengono tributati, come quello di Francesco Staiti che apprezza le “virtù espressive di cui è particolarmente dotata” e afferma: “Nella magia delle proprie creazioni rivela amore e passione verso tutte le espressioni artistiche. Nelle sue nature morte, nei suoi scorci e nei suoi paesaggi traspare dolcezza e grafica del colore… la poesia… esprime amore e gioia di vivere”. Mario Domenico Storari dedica un’altra bella critica alla sua arte: “La freschezza del colore e un impianto grafico di eccezionale mobilità conferiscono alle opere di Claudia una componente emozionale di serena apertura. Una pittura verista la sua, però assolutamente scevra da leziosismi ed accademismi, che evidenzia le capacità realizzative dell’artista. Nella ricerca di una sempre e più spontanea espressione delle proprie commozioni essa è sempre sorretta da un colore incantevole e immediato, sempre pregno di fremiti e stupori…”. E ancora Alberto Gavazzeni de “La Nazione”: “Scende da cavallo dopo una passeggiata nei boschi… e torna alle sue amate tele a cui tenta di trasfondere le emozioni e le sensazioni che ha appena assorbito nel percorso fra la natura. Sensazioni che possono indifferentemente trasformarsi in poesia, in uno scorcio della montagna… in una donna distesa con il suo corpo diafano e nudo su un pianoforte, in una natura morta… tra i suoi paesaggi verde marcio, i suoi cavalli scuri o immersi nella nebbia del mattino: un modo… di sentire la pittura sensuale e romantico”. Il forte legame fisico con il territorio, impresso sapientemente nelle sue tele, si esprime anche nella vita che ha scelto di vivere, lontana dai clamori del mondo, in un isolamento che è quasi mistico. La cornice della sua esistenza è Triana, una minuscola frazione di Roccalbegna, posta su uno sperone di roccia vulcanica, sovrastata dall’antico castello, all’ombra delle cui mura è nata Claudia. Fu costruito, sicuramente dopo l’anno Mille, dagli Aldobrandeschi, la dinastia guerriera a cui si devono molte delle opere di fortificazione eseguite in Maremma, con bastioni e torri di avvistamento. Il loro dominio cominciò ad affievolirsi con il rafforzarsi della prepotenza della Repubblica Senese, che ormai stava posando la sua mano vorace nei ricchi “paschi” della terra maremmana. Nel 1388 Triana fu acquistata per ottocentocinquanta fiorini d’oro dai conti Piccolomini, che ne rimasero proprietari fino al 1962, anno della morte dell’ultimo discendente della casata senese. Proprio lì, tra quelle pietre antiche, intrise di storia e di ricordi, Claudia ha posto il suo punto fermo, nel desiderio di affondare ancor più le sue radici nella terra che l’ha vista nascere e per la quale è animata da un amore potente, viscerale, che sintetizza così in una sua poesia dedicata all’antico borgo: “… ti scoprii nelle mie vene/ e nelle mie vene/ scorrerai per sempre”. Una presenza che riempie la vita, che ispira, che non accetta il distacco. E infatti la lontananza dal suo paese è durata per una breve stagione, poi la voce del passato, come il canto irresistibile di una sirena, l’ha ricondotta dove tutto ha avuto inizio, nel luogo dei sogni e dei ricordi. Là ha realizzato la sua fucina-atelier, simbolo e memoria di mani che lavorano, e lavorando creano, come quelle dei suoi avi, maniscalchi dei Conti; là ha deciso di rimanere a vivere, innamorata perdutamente della sua Triana, al punto da assumerne il nome, da non volerla lasciare più. Innamorata anche della natura, nei confronti della quale si esprime con la delicatezza di un affetto materno, quando la descrive “come un germoglio/ Con tanta vita davanti/ Ma così fragile che un nulla la può spezzare”. Innamorata della gente maremmana, “Gente di mare… Gente amara dalle rughe solcate… gente salmastra/ Con i puledri e gli albatri confusa”, e ancora di più e sempre innamorata della sua Maremma, che, lungi ormai dall’essere amara, è ora, per Claudia, semplicemente “divina”. ATTENZIONE! Per contattare l'artista utilizzate l"apposito MODULO ELETTRONICO.

Campo di Maremma
Campo di Maremma
Campo di Maremma
Castello Piccolomini di Triana
Castello Piccolomini di Triana
Castello Piccolomini di Triana
Cavalli nella Nebbia
Cavalli nella Nebbia
Cavalli nella Nebbia
Chiaro di Giorno in Maremma
Chiaro di Giorno in Maremma
Chiaro di Giorno in Maremma
Diabolus
Diabolus
Diabolus
Equus
Equus
Equus
Gli Scalandrini
Gli Scalandrini
Gli Scalandrini
Il Cancello
Il Cancello
Il Cancello
Il Prato
Il Prato
Il Prato
La Chiave
La Chiave
La Chiave
La Donna che Legge
La Donna che Legge
La Donna che Legge
Natura Morta
Natura Morta
Natura Morta
Natura Viva
Natura Viva
Natura Viva
Natura Viva con Rosa
Natura Viva con Rosa
Natura Viva con Rosa
Nudo
Nudo
Nudo
Nudo 2
Nudo 2
Nudo 2
Il Pensiero del Cavallo
Il Pensiero del Cavallo
Il Pensiero del Cavallo
Autoritratto
Autoritratto
Autoritratto
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