Per la prima volta in Italia è stato applicato per un sito web la contestata legge sull'editoria secondo la quale un sito che viene aggiornato con carattere periodico deve essere registrato come testata giornalistica, avere un direttore professionista ed essere iscritto all"apposito album. Politici e "garanti dell'Internet italiano" avevano affermato che la norma, pur esistendo per una "funesta" legge passata e mai rivista, non sarebbe mai stata "de facto" applicata. E in realtà, come al solito, quando conviene applicarla, vi è sempre un giudice che giustamente fa rispettare le leggi dello Stato Italiano. Nessuna ironia, nessuna polemica: se la legge esiste un magistrato la può e deve farla rispettare. Ma il problema di fondo in questo caso non è solo ricordare che tale legge senza senso deve essere eliminata, ma è comprendere se dietro alla denuncia di questo sito web, o per meglio dire blog, non esiste altri interessi ben più scabrosi e delicati che possono arrivare fino allalimitazione del diritto di libertà di pensiero e di stampa. Il blog di cui stiamo parlando è del noto storico Carlo Ruta intitolato “Accade in Sicilia” che si occupa di analizzare fatti ed eventi accaduti nella bellissima isola con uan ricostruzione storica maniacale con documenti e fonti originali frutto di anni e anni di ricerche che ogni giorno proseguono. Alla Polizia Postale di Catania è stata fatta pervenire una denuncia contro il blog dello storico rivendicando il fatto di non essere una testeta giornalistica registrata pur aggiornando il sito periodicamente. La Polizia Postale, svolgendo come al solito il suo lavoro nel modo migliore, non ha potuto che constatare il fatto e trasmettere la documentazione alla magistratura che ha inflitto una multa a Carlo Ruta parlando addirittura di "stampa clandestina". Il famoso storico non ci sta e in divrse interviste rilasciate parla di oscurantismo, blocco della libertà di stampa e di pensiero probabilmente per aver dato fastidio a qualcuno, in particolare il suo ultimo lavoro che progressivamente stava venendo messo online. Nel mio blog - afferma lo storico - io ho fatto ampie ricostruzioni, con una documentazione dettagliata e in parte inedita sul caso di Giovanni Spampinato, il giornalista, colaboratore dei quotidiani "l'Ora" e "l'Unità" che nel 1972, a soli 22 anni, fu ucciso a Ragusa mentre stava portando alla luce, in un"inchiesta su un delitto, un rilevante intreccio di affari e malavita...". Solo in Cina e a Cuba questo è avvenuto... in queste ore il movimento dei blogger più attivi in Italia si sta muovendo in modo deciso a tuti i livelli e sembra prossima anche una interrogazione parlamentare sulla vicenda. Sperando anche che qualche politico si impegni a far cancellare questa incredibile legge sull'editoria che in Italia tuttora esiste e che, come abbiamo visto, in particolari contesti e momenti può essere applicata.