Le pareti laterali della cavità toracica e il diaframma sono occupati dai polmoni salvo verso l’alto ove si rendono liberi attraverso le due aperture superiori del torace a mezzo di due apici. In corrispondenza della faccia mediastinica, i polmoni presentano un’area detta ilo attraverso cui passa il peduncolo polmonare formato da vasi e bronchi. L’arteria polmonare nasce dal ventricolo dx denominato tronco polmonare di lunghezza 5 cm e con diametro di 2,5 cm circa, a livello dei polmoni si divide in due rami terminali: l’arteria polmonare dx e l’arteria polmonare sn. Ambedue le arterie si ramificano nell’interno dei polmoni dicotomizzandosi in arterie sempre più piccole (arteriole che terminano con i capillari degli alveoli). Nelle arterie polmonari principali e nelle loro suddivisioni, il sangue è povero d’ossigeno e ricco di anidride carbonica; una volta trasportato agli alveoli viene ossigenato. Esistono varie patologie più o meno gravi, ad andamento acuto o cronico come, l’inalazione di gas, il pneumotorace, la tubercolosi, oppure, la stasi circolatoria provocata da alcune cardiopatie con dilatazione delle cavità quali, l’insufficienza mitralica e tricuspidale con conseguente dilatazione degli atri e del ventricolo dx. Altre patologie sono: l’embolia polmonare da migrazione di un coagulo che si verifica in seguito a trombosi venose profonde, gli interventi chirurgici la trombosi dell’arteria polmonare principale o di uno dei suoi rami, i difetti cardiaci congeniti, le fratture degli arti che provocano embolia gassosa, gravi ustioni, cisti da echinococco complicata, tumori primitivi e metastatici avanzati, l’atelettasia, la broncopolmonite acuta, la pleurite con versamento, ecc. In riferimento alle suddette patologie è stato ideato dal Dott. G. Kontopulos un metodo che viene eseguito mediante l’uso della Reografia longitudinale basata sulla misurazione della conducibilità elettrica locale. I tracciati che si ottengono sono il risultato fondato sulla misurazione della conducibilità elettrica e la pulsatilità delle arterie polmonari, sia in condizioni normali che in condizioni patologiche; in questo caso i tracciati presentano alterazioni morfologiche significative che, in base alla sintomatologia soggettiva e l’esame obiettivo, siamo in grado, con l’ausilio della Reografia, di affermare che nell’interno delle arterie polmonari dx e sn lo scorrimento del flusso sanguigno è ridotto; si devono aggiungere anche le variazioni di replezione sanguigna nei vari distretti delle arterie polmonari, asfigmia, iposfigmia, screrosi. La tecnica adottata per l’esame Reografico consiste nell’applicare l’elettrodo (A) indifferente di 8 x 6 cm a livello sternale e l’elettrodo (B) esplorante alle due arterie polmonari dx o sn. La superficie corporea deve essere sgrassata con alcool e cosparsa con pasta elettrolitica. Gli elettrodi (piastre) sono in piombo e stagno e vengono disposti in senso verticale, fissandoli bene con cerotto adesivo e collegandoli con il Reografo mediante i cavi C e D. Perché i complessi siano ben riusciti il paziente deve giacere supino e deve mantenere un’apnea non forzata: in questo modo si evitano gli artefatti legati alla respirazione normale, ispirazione-espirazione. In conclusione, quando gli scambi gassosi non avvengono secondo le necessità proprie, si ha un rallentamento della velocità del circolo polmonare e che ben inteso i vasi polmonari siano pervi. Nelle malattie di cuore, soprattutto, il circolo sanguigno nei polmoni ristagna e i vasi si inturgidano di modo che lo scarico di acido carbonico e il carico di ossigeno non riescono più a soddisfare le necessità dei tessuti. Alterazioni del tracciato Reografico si possono avere anche in seguito a una limitazione del circolo polmonare a causa di molti vasi distrutti od obliterati. Da notare che il polmone dx è composto da tre lobi: superiore, medio e inferiore, mentre il polmone sn è composto da due lobi: superiore e inferiore, dato che il lobo medio è occupato dal cuore perciò è possibile che il tracciato sn Reografico potrebbe apparire dal punto di vista morfologico lievemente alterato. Tale alterazione non riveste nessun significato patologico pertanto deve essere considerato appieno un artefatto fisiologico. Se siete quindi interessati a questo ingegnoso apparecchio diagnostico e desiderate ricevere informazioni più dettagliate contattateci ai nostri recapiti telefonici indicati a fine pagina oppure scriveteci utilizzando l’apposito
MODULO ELETTRONICO. L’inventore, come dimostrano le immagini, ha approntato dei prototipi regolarmente funzionanti da mostrare a eventuali ditte acquirenti che potranno così testarne le eccezionali potenzialità. Ai navigatori ricordiamo infine che tutte le invenzioni pubblicate in questo sito sono brevettate. Qualsiasi plagio parziale o totale degli oggetti o cose riprodotte nelle foto o nei disegni, verrà perseguito a norma di legge sia in Italia che in tutti gli stati esteri. Il testo è invece tutelato dal copyright che ne vieta la totale o parziale riproduzione.